07/03/11

Arrendevolezza e determinazione



Si può dire che l'unica cosa che sia mancata in Libia, è l' intervento di una Nazione straniera a supporto dell' azione dei rivoltosi. I pretesti erano disponibili a iosa: un attacco chirurgico, mirato ad eliminare Gheddafi, avrebbe sciolto il nodo della situazione.

Invece, Gheddafi, con la forza dei mercenari, sta liberandosi dei ribelli e riconquistando il terreno perduto.

Alla fine, sarà più forte di prima, passerà per le armi i capi della rivolta, appendendoli a ganci da macellaio come Hitler fece dei cospiratori nel '44 e continuerà a far sentire la propria presenza.

Ha armi a disposizione, ha denaro e soprattutto ha l' arrendevolezza degli occidentali e gli interessi dalla sua parte.

"Gheddafi" è un elemento di stabilità, mi disse una persona. Quale dittatore non lo è? Anche Hitler era un elemento di stabilità in Germania: sapevi esattamente cosa attenderti.

Peccato che allora, vi fossero pochi interessi commerciali intrecciati con la Germania: valeva la pena distruggerla.

Invece Gheddafi è un amico: investe in Italia, mantiene relazioni internazionali, ospita le nostre aziende che lavorano presso di lui pagate dal nostro governicchio, condivide progetti di reti televisive e di resort con il nostro PM. Meglio mantenerlo li, perderemmo un mucchio di soldi...

Gheddafi si merita solo di vincere, in un mondo occidentale pieno di pavidi. Aspetto di vedere quale sia il primo primo Ministro che ufficialmente riprenda i contatti con Gheddafi, dopo la mancata rivoluzione.

I morti in Libia? Verranno presto dimenticati.

PS: ad oggi il link del governo libico è ancora irraggiungibile

19 marzo 2011: oggi siamo entrati in guerra con la Libia. Dopo aver visto che le forze insorgenti stavano soccombendo, la Nato ha deciso di intervenire. Sarebbe stato più opportuno prima, con il massimo della debolezza di Gheddafi, appoggiando la ribellione interna, da manuale militare.
E' il momento di giocarsi il tutto per il tutto per Gheddafi: le amicizie, gli aiuti militari, il petrolio, le vendette.
Questa sarà una guerra che deve durare una settimana con una unica testa che cade: la sua.
Se durasse di più, sarà lunga e sanguinosa.

15 aprile 2011: Berlusconi non vuole bombardare la Libia, le nazioni interventiste stanno appoggiando dall' esterno gli insorgenti, Gheddafi e' al proprio posto.
Il dittatore ha riserva sufficiente di denaro per pagarsi mercenari ed armi; inoltre, gli insorgenti non hanno la preparazione necessaria per sbrigarsela.
L' azione tattica è un fronte in movimento, con una prevalenza delle forze lealiste. Nessuno vuole mandare le proprie truppe in Libia, per cui gli europei, sotto banco, forniscono armi ai libici.
A meno della scomparsa improvvisa del leader libico a causa di una azione di commandos (ma di chi? anche i commandos o le forze speciali appartengono ad una bandiera) Gheddafi alla lunga vincerà.
Troppi interessi intrecciati con gli occidentali, troppa paura e indisponibilità di forze.
Nessuno ha mai visto vincere una guerra solo con le forze aeree: l' occupazione fisica è necessaria ed i partigiani sono solo un complemento.
Vediamo quanto dura.....

8 maggio 2011
Aeroplanini di Gheddafi hanno distrutto una raffineria in mano ai ribelli, beffando i radar di sorveglianza del dispositivo alleato.
Visto che Osama ufficialmente è scomparso, Gheddafi si presta bene a ricoprire il ruolo di leader internazionale arabo contro l' impero del male americano....
Altra storia....

26 giugno: ma non doveva durare una settimana questa "blitzkrieg"?

22 agosto: i ribelli a Tripoli, Gheddafi scomparso. Il link del governo libico ritorna a funzionare: visibile la vecchia pagina con il dittatore. In un riquadro, il video dell' amicizia italo libica: Gheddafi in alto, Berlusca accucciato.
Il tempo passa....


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