15/11/08

Piani paralleli


G8 Genova, una sentenza....
Si possono dire tante cose sul G8 di Genova, sicuramente è stata una pagina brutta della nostra storia. Il primo scandalo è dato dal numero di anni impiegati per giungere ad una prima sentenza: otto.
Un lungo periodo di tempo, in cui la giustizia non viene amministrata ed in cui si soffre per il raggiungimento della verità. Ma è così.

La verità, comunque, non viene raggiunta.
I giornali e l' opinione pubblica, poi, si sono meravigliati della sentenza: occorrerebbe dire che la verità che viene resa attraverso un procedimento giudiziale si svolge su un piano diverso da quello intuitivo e reale.
In altre parole, un omicidio potrebbe rimanere senza assassino anche se il morto c' è stato.
Parliamo di piani paralleli.

Cosi è. Ci sono stati episodi deprecabili, da ambedue le parti, ma prima di sovrapporre le due verità molto tempo trascorrerà. Nulla da meravigliarsi se i capitoli di prova sono stati smontati, se le testimonianze sono state convulse od incerte, se i testimoni non si presentano a testimoniare.

Conosco, personalmente, testimoni della Polizia Penitenziaria che in una causa non si sono presentati con diverse motivazioni: uno era sconosciuto al proprio dipartimento amministrativo, l' altro, dirigente, era in pensione.... La certezza è comunque che non vi sia stata la volontà a farli presenziare. Buffoni.

Altro tipo di gioco: anche se c'e' un' evidenza, si prova a negare, a disconoscere, a confondere, a sabotare, ad intimorire.

Questo, non solo a Genova, ma in qualsiasi causa dolorosa: sia essa la perdità di un figlio a causa di una cattiva prestazione ospedaliera, sia in caso di omicidio, sia per un fallimento doloso...
La causa viene iniziata da chi ha avuto un danno. E' l' ultimo gioco verbale, fatto di appuntamenti distanti tra loro, pieno di attese speranzose e di colpi di scena...giocato spesso da esperti, da gente con "il pelo sullo stomaco", che si affannano, che compaiono e scompaiono dicendo che in realtà la parte lesa sono loro.

Causa ed effetto, non esiste una correlazione lineare. Soprattutto nelle menti di questi personaggi, arroganti, che occupano posizioni di responsabilità, che vivono e sono importanti perchè così sono ossequiati.
I colpevoli sono gli altri, che non si rassegnano e mettono in discussione la loro autorità. Personaggi importanti, che fuori dal loro ambiente normale di sopravvivenza, non conterebbero nulla. Ma voi l' avete mai visto il tipo dal pizzicagnolo? Non ci va, perchè non avrebbe autorità. Dovrebbe mettersi in coda dopo Sora Maria.

Genova G8 è in realtà come qualsiasi altro processo, in cui determinate situazioni erano evidenti, in cui ci sono stati degli eccessi o degli abusi o dei veri danni e si gioca a nascondino.

Il giudice dovrebbe poter individuare ed illuminare il buio che avvolge la verità: spesso, invece, si muove su rette parallele, su realtà virtuali che non coincidono con la realtà prammatica, meccanismo burocratico.

La conseguenza è una delusione di aspettative.

L' altra delusione è anche la mancanza di ammissione da parte del colpevole, dimenticando di esser un uomo prima che un dipendente. Chiamatelo pentimento, chiamatela sincerità e senso di responsabilità delle proprie azioni...

Ma, alla fine di questo discorso, c'e una sicurezza: quella di esser un sognatore ed un idealista, nonostante tutto. E di rimanerlo.

12/11/08

Marijuana, cocaina e dintorni


Non fare male a te stesso ed agli altri,
il corpo umano è un patrimonio integro che si riceve alla nascita
la vita è un bene prezioso, facile da perdere, e impossibile da riavere.
Dalla Norvegia.....una simulazione