20/02/11

Libia: "non voglio disturbare"



E' sorprendente che una frase del genere possa esser pronunciata.


Anzi avrebbe potuto dire che sono questioni interne della Libia e che dobbiamo rispettare le sovranità nazionali altrui.
Beh, lo sapete, l'ha pronunciata lui.

Guardatevi il video.
In effetti,
io sono disturbato dal comportamento di chi sapendo cosa deve fare, non lo fa...
di chi, potendo evitare il male, non lo ferma...
di chi non impedisce che venga fatto il male.
Questo Blog è nato durante la rivolta dei monaci in Birmania, quando c'e' stata una sanguinosa repressione di una manifestazione popolare di una popolazione condannata ad una vita medioevale.
Nessuno allora fece niente, a parte lo "sdegno unanime a chilogrammi della comunità internazionale".
Vabbe, direte, Burma sta lontana...

Ma la Libia è quasi nostra sorella. Gheddafi ha dedicato un francobollo all' amicizia italiana...
Gheddafi e' venuto a Roma, ha raccolto proseliti, ha tenuto lezioni sulla religione musulmana, è stato un grande ospite per noi.

Il buon senso vorrebbe che il suo amico gli dicesse: "...ma, cribbio, Muamma' che stai a fare?"

Invece, il buon senso viene messo parte dall' amicizia: "Silvio, non rompere altrimenti saltano tutti i business con me..."

Aggiornamento del 27.aprile:

"Ieri, intanto, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha annunciato la decisione dell'Italia di partecipare a bombardamenti mirati in Libia contro obiettivi militari."

Vai a fidarti degli amici.....

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Bhè, «Non voglio disturbare», tutto sommato è la sintesi di: «Si tratta di uno stato di crisi nazionale in cui, per norma di Diritto internazionale, è assolutamente vietata qualunque ingerenza da parte di Stati terzi; peraltro, se proprio volessimo offrire il nostro contributo al ristabilimento dell'ordine pubblico interno, quale potrebbe essere il ruolo che l'Autorità legittima potrebbe richiederci? Non è difficile immaginarlo, conoscendo il Leader.».
Piuttosto, io ho l'impressione che l'Occidente non abbia ancora compreso esattamente cosa stia accadendo nel bacino mediterraneo.

AD1958 ha detto...

A proposito di "non sapere cosa stia succedendo", dovremmo chiederci come queste disordini. Siano potuti accadere. In altte parole, e' possibile che le ambasciate non abbiano colto segnali d' allarme? Ma non abbiamo ina rete d' informazione all' estero? Parliamo tanto di Wikileaks , dei dispacci delle ambasciate Usa: ma cosa fanno le nostre delegazioni all' estero?

Anonimo ha detto...

Questa è una domanda interessante AD !
Tanto prima o poi si verrà a sapere: certe notizie filtrano.
Funziona così.